SPECIAL LOWCOST NELL’ERA DI INTERNET
MONSTER S2R SUPERTWIN
Il mondo delle Special è costellato da super-mega-fanta realizzazioni, nate in esclusivi atelier e che potrebbero ben figurare nella trasmissione televisiva PIMP MY RIDE di MTV. Il problema è che sono ad appannaggio di pochi e danarosi appassionati e spesso rimangono esercizi di stile puramente “statico”.
Se invece oltre a godere, motociclisticamente parlando, entrando nel proprio garage si vuole anche un mezzo da usare, magari con qualche capatina in pista, e non si dispone di un budget stellare; beh, allora conviene farsi un bell’abbonamento flat ad internet perchè è li che troveremo tutto quello che ci serve!
Oggi dal computer di casa si possono visitare i migliori musei motociclistici, le migliori collezioni e spesso ci sono blog specializzati che le raccolgono e le catalogano per noi. Una volta tracciate le linee guida del progetto non resta altro che aprire un account su Ebay e iniziare la paziente ricerca dei pezzi necessari, tanto più difficili e costosi da trovare quanto più rari e particolari.
Le regole generali sono: più il modello di partenza è diffuso, maggiore saranno i pezzi disponibili! Per questo la nostra base di partenza è stato un Monster S2R ‘800 del 2005 colore nero con fascia tangerine red, ricercata in alcuni particolari come il monobraccio posteriore in alluminio, la regolazione dell’altezza del retrotreno e la frizione idraulica con antisaltellamento di serie ma al contempo abbordabile economicamente e dotata di una cavalleria facilmente gestibile anche da chi il lunedì mattina deve giocoforza tornare in ufficio.
Il nostro obiettivo era ottenere una naked essenziale e double face, convertibile in pochi minuti da agile stradale, quasi completamente rispettosa del codice stradale, a divora cordoli in grado di ben figurare nelle piste medio/lente come Magione e Varano.
Motore
Il motore è stato volutamente mantenuto originale, sia per non dover affrontare complessi e costosi interventi, sia perché siamo dell’idea che i quasi 80 CV (?) dichiarati, se ben sfruttati, sono più che sufficienti e in grado di regalare appaganti emozioni.
Ci siamo limitati ad ottimizzarne la respirazione montando un filtro aria più permeabile K&N e eliminando il catalizzatore. Abbiamo infine sostituito il pesante scarico originale con uno splendido doppio cono in titanio opera dello specialista Fresco di Torino, di grande impatto scenico e in grado di donare al piccolo 800 cc una voce finalmente Ducati anche con i DB Killer inseriti.
Freni, sospensioni e ciclistica
Le sospensioni di serie della S2R 800, senza regolazioni e con taratura decisamente votata al comfort, non erano assolutamente idonee ai nostri scopi, per questo le abbiamo sostituite con delle unità Showa completamente regolabili (precarico, compressione, estensione) derivati dalla ben più performante versione S4R.
Stesso discorso per l’impianto frenante anteriore, completamente modificato con pompa e pinze Brembo serie oro, tubi in treccia e doppio disco da 320 mm. Per ragioni puramente estetiche abbiamo sostituito anche la pompa della frizione con un modello sempre serie oro.
Siamo intervenuti anche sulla posizione di guida che volevamo rendere molto più aggressiva e pistaiola. Per prima cosa abbiamo alzato il posteriore con l’apposito registro, poi abbiamo sostituito le pedane originali con un modello Spider regolabile e ricavato dal pieno, infine abbiamo montato una paio di semimanubri Tommaselli completamente regolabili che hanno preso il posto del largo manubrio originale. Il risultato è una posizione molto diversa, avanzata ma con però un carico sui polsi decisamente più sopportabile rispetto ad una super sportiva di ultima generazione.
In realtà, essendo una Special camaleontica, ha a disposizione tre differenti configurazioni: semimanubri per la pista, manubrio rialzato stile super motard per i passi di montagna e manubrio originale per un uso promiscuo.
Anche per mettere a punto l’insieme e regolare le sospensioni ci siamo rivolti ad Internet. Navigando nei forum degli appassionati si trovano infatti delle vere e proprie guide, con tanto di procedure e indicazioni da seguire per settare la moto secondo le proprie esigenze.
Estetica
In una Special la sostanza deve andare di pari passo con la forma, per questo abbiamo speso molto tempo nella ricerca di particolari che riuscissero a valorizzare quella vera e propria Icona motociclistica che è la Ducati Monster.
Il primo componente acquistato è stata la vasca recupera olio, non un semplice puntale aftermarket ma una vera e propria vasca in vtr come quelle obbligatorie nelle competizioni.
Poi siamo passati al codone che, come ogni moto racing che si rispetti, volevamo fosse in vetroresina con una sottile sella in neoprene. Questa parte è stata una delle più complesse, in particolare per far si che il tutto si potesse montare sfruttando gli attacchi originali e mantenendo addirittura l’apertura a chiave!
L’ultimo elemento e forse il più difficile da scegliere, è stato il cupolino anteriore; sono infatti pochi e molto rari i modelli per naked da pista, noi abbiamo optato per quello utilizzato diversi anni fa dai piloti della Hornet Cup.
Oltre all’aggiunta di elementi abbiamo anche provveduto all’asportazione di quanto non strettamente necessario come: pedane passeggero, plastiche sottosella, vasi recupero vapori, tegolino posteriore a tutto vantaggio del contenimento dei pesi e della pulizia d’insieme.
Per la fase finale, la colorazione, abbiamo sfruttato anche noi la moda del bianco perchè bello, elegante ed economico! Per gli elementi grafici, abbiamo scelto una speciale adesivo anti UV applicato direttamente sulla vernice senza copertura a trasparente.
Come ogni Special che si rispetti dovevamo darle un nome, abbiamo scelto SUPERTWIN, in omaggio al trofeo che vede protagonisti i motori Ducati.
Alla guida
Una prima prova generale, per verificare che tutto funzionasse a dovere, l’abbiamo effettuata con un pochi giri di sua maestà Il Mugello, dove abbiamo potuto verificare l’effettiva velocità massima con 225 km/h indicati di tachimetro.
Il battesimo vero e proprio si è tenuto invece all’autodromo di Magione, una pista medio lenta, molto tecnica e in grado di mettere perfettamente alla prova una piccola naked.
I semimanubri, montati in configurazione pista, trasformano la piccola di Borgo Panigale in un felino, la posizione di guida è più aerodinamica e decisamente più caricata sull’avantreno a tutto vantaggio della precisione di guida.
I cavalli a disposizione non mettono mai in difficoltà anche se la schiena del piccolo bicilindrico permette uscite fulminee dalle curve di seconda e consente di tenere dietro, almeno per qualche metro, le rivali pluricilindriche.
Il nuovo impianto frenante Brembo Serie Oro si è dimostrato perfettamente in grado di gestire i 190 kg scarsi della moto, grande modulabilità dell’anteriore e nessun segno di affaticamento; si possono effettuare tranquillamente sessioni da oltre 20 giri sotto il sole estivo senza avvertire cali di prestazioni o problemi di fading; solo sufficiente il posteriore che si limita a stabilizzare la moto in staccata ma niente di più.
Per le coperture abbiamo scelto le stracollaudate Pirelli Dragon Supercorsa in mescola SC2, con queste super gomme la moto si è dimostrata particolarmente neutra, forse un filo lenta nel raggiungere la corda, ma estremamente stabile e prevedibile nelle reazioni; probabilmente avremmo preferito sfilare ancora qualche millimetro le forche anteriori per migliorare la situazione.
Solo nel lungo rettilineo, dove si stacca con la sesta appena messa a circa 190 km/h, si sente la mancanza di qualche cavallo in più per poter dare un po’ di filo da torcere alle velocissime carenate presenti in pista.
Non ci resta che confermare che la rete rende oggi i sogni, anche dei motociclisti, più a portata di mano e di tasca.
Ovviamente con il mouse ancora non si montano le moto, quindi tutto questo non sarebbe stato possibile senza il prezioso e insostituibile aiuto degli amici Matteo e Domenico della Motofficina Bencini di San Piero a Ponti (Firenze).
Tommaso Bencini - tobefi@hotmail.com –
Ciao IO HO UN sr2100 a mio avviso originale (è di seconda mano) e la trovo troppo seduta specialmente nei cambi di direzione tende a sedersi....quanto avete alzato il posteriore e quanto avete sfilato le frcelle....qalcuno che prepara i Ducati in Germania mi ha detto davanti giù 12 mm dietro su 20 mm e diventa come il vecchio 916 (taratura sospensini da rifare ovviametne).
RispondiEliminacarissimo lettore cerchero di rispondere alla tua domanda secondo le nostre che abbiamo adottato noi.
EliminaLa forcella anteriore l'abbiamo sfilata di 5mm(sfilata si intende la piastra superiore abbassata di 5 mm dal tappo forcella) mentre il posteriore ha il registro ad asta e lo abbiamo alzato di 7mm .
calcola che l'uso che ne abbiamo fatto e' stato solo prettamente per la pista e non per la strada .
Se ne fai prettamente uso stradale ti conviene lavorare sul mono solo di precarico tendendo ad alzare leggermente il posteriore e sostituire l'olio alle forcelle con un olio piu denso.
Calcola anche che il vecchio 916 era ingestibile e faticoso da guidare e non centra niente con un monster e piu l'abbassi davanti e piu ti inserisci meglio nelle curve ma non esagerare senno tende a chiuderti l'anteriore .
spero di esserti stato utile nelle spiegazioni
ciao e grazie